Ho un figlio di 2 anni. Le mie amiche postano in continuazione foto dei loro figli. Va bene? Si può? Ci sono limiti o divieti? Cosa dice la legge?
Vorrei un consiglio su una pratica tanto diffusa che mi lascia delle perplessità.

S.T. – Bassano del Grappa

È sempre più diffusa la pratica di condividere on line le foto e i video che ritraggono i propri figli in momenti della loro vita, compleanni, feste, successi sportivi. Dal concepimento, con la pubblicazione della prima ecografia, alle prime parole, i primi passi, e così via.

Come sempre gli americani hanno coniato una parola anche per questo: “sharenting” che deriva dall’unione di due parole “share” condividere e “parenting” genitorialità.

Con il termine sharenting si indica la condivisione online costante da parte dei genitori di contenuti che riguardano i propri figli/e (foto, video, stories).

Tutto ciò che pubblichiamo on line contribuisce a formare l’identità digitale del minore stesso. Come genitori dobbiamo essere responsabili e consapevoli di questo.

Sarà felice nostro figlio/a quando, crescendo, vedrà le foto del suo primo bagnetto? Il video dei suoi primi tentativi di andare in bicicletta? Della sua prima pagella? Ricordiamoci che nostro figlio/a potrebbe non essere d’accordo con l’esposizione multimediale a cui lo stiamo sottoponendo e che tale comportamento potrebbe determinare lo sviluppo della sua personalità nello spazio virtuale.

E’ necessario sempre porre a mente che ciò che viene postato sul web è indelebile, condivisibile da altri ed esce per sempre dal nostro controllo. 

Proviamo ad immaginare una scena d’altri tempi: seduti sul divano di casa con un amico, sfogliamo l’album dei ricordi e gli facciamo vedere le foto di quanto eravamo bambini, la recita con il grembiulino, la gita, i primi brufoli, il vecchio amore.

Immaginiamo ora che l’amico si prenda un paio di quelle foto preziose e le fotocopi, o le regali a perfetti estranei che a loro volta le faranno vedere ad altri amici, estranei e così via. Quali sarebbero le nostre emozioni? Cosa penseremmo di quell’amico?

Ci sentiremmo traditi, sentiremmo violata la nostra privacy, il nostro diritto all’immagine, il nostro diritto alla riservatezza.

Ecco, quando regaliamo al web attimi della nostra vita privata dovremmo immaginarci su quel divano e controllare che il nostro amico non esca di casa con qualche foto!

La riflessione è ancora più d’obbligo dal momento che su quelle foto non ci siamo noi, ma i nostri figli minori, che non hanno potuto prestare il consenso.

Ci viene in aiuto il Garante privacy che ci sollecita a  proteggere l’immagine del minore, in quanto dato personale particolarmente delicato e a considerare i rischi dell’eccessiva e costante sovraesposizione online..

La diffusione di immagini di minori online rappresenta un comportamento rischioso:

  • le immagini e i video  potrebbero finire nelle mani di malintenzionati ed essere utilizzate a fini pedopornografici, ritorsivi o comunque a fini impropri da parte di terzi,
  • tale pratica potrebbe influenzare la personalità e la dimensione relazionale in futuro del minore stesso.

È necessario  riflettere sul tema della protezione dello sviluppo della personalità del minore nello spazio virtuale.

Tutti i nostri comportamenti sul web, infatti, contribuiscono a delineare la “fisionomia digitale” del minore stesso.

Ricordiamoci che da una semplice foto si possono ricavare molte informazioni, che quella foto può essere riutilizzata, modificata, utilizzata per scopi illeciti, che grazie alla geolocalizzazione e alla condivisione di informazioni quale il nome, l’età, le passioni , lo sport, stiamo regalando dati personali utilizzabili da chiunque, anche dai male intenzionati.

Ricerche del settore hanno messo in luce, ad esempio, che i pedofili usano immagini rubate dal web per modificarle e attrarre a sé altri pedofili.

Ecco quindi alcuni CONSIGLI del Garante se decidiamo di postare foto di minori:

  1. possiamo  rendere irriconoscibile il viso del minore, ad esempio, “pixellando” oppure coprendo semplicemente i volti con una “faccina” emoticon.
  2. Possiamo limitare le impostazioni di visibilità delle immagini sui social network solo alle persone che si conoscono
  3. Possiamo evitare di creare un account social dedicato al minore
  4. Possiamo pensare prima di postare perché ciò che viene postato è indelebile ed esce dal nostro controllo

Infine ricordiamoci sempre che per postare le foto dei figli degli altri serve l’autorizzazione degli esercenti la responsabilità genitoriale.

In sintesi: cerchiamo di essere meno generosi con il web, cerchiamo di regalare meno informazioni, meno dati, e se dobbiamo farlo, facciamolo consapevolmente.


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