Come navigare sicuri per non rimanere impigliati nel web? 

Navigare sicuri, è questo il tema dell’intervento rivolto agli studenti di terza media che da un po’ di anni portiamo nella scuola media di Nove io e la collega Nicoletta Pan, in collaborazione con l’associazione Legalmente Minore, la cooperativa Adelante e il Comune di Nove per sensibilizzare i ragazzi ad un uso consapevole e responsabile degli strumenti informatici. 

La scuola ha un ruolo attivo molto importante, quest’anno siamo state anche alla scuola media di Pozzoleone e andremo anche a quella di Cartigliano. 

Apro il giornale questa mattina e leggo:

Bullizzata a 13 anni: non vuole più andare a scuola. Succede a Firenze, nei giardini di San Donato. La ragazzina è stata presa di mira da tempo. Non frequentano la stessa classe, nemmeno la stessa scuola. Per la seconda volta una coetanea avvicina al parco una ragazzina di 13 anni, la provoca, la schiaffeggia davanti ad altri adolescenti che non hanno niente di meglio da fare che riprendere il tutto mentre deridono la vittima di violenze e pubblicarlo sui social. La ragazzina bullizzata non se la sente più di andare a scuola”.
Leggi l’articolo..
 

Di articoli così se ne leggono ogni settimana, quello del cyber bullismo è un tema quanto mai attuale tant’è che il legislatore lo ha disciplinato con un’apposita legge la L 71/2017.
Il Cyberbullismo è una forma di prepotenza virtuale attuata attraverso l’uso di internet e delle tecnologie digitali. Come il bullismo tradizionale è una forma di prevaricazione e di oppressione reiterata nel tempo, perpetrata da una persona o da un gruppo di persone più potenti nei confronti di un’altra percepita come più debole, in genere nel gruppo dei pari.

È importante rendere consapevoli i ragazzi che internet rappresenta una grande risorsa che  permette loro  di accedere ad informazioni in tempi immediati, di vedere film, ascoltare musica, stringere nuove amicizie, rimanere in  contatto con i coetanei, ma che porta con sé insidie e pericoli che è necessario conoscere.

I ragazzi di terza media compiranno presto 14 anni diventando imputabili ovvero personalmente responsabili dei reati da loro commessi. Ed ecco una carrellata dei reati che anche loro, pur così piccoli, con un solo click possono commettere: sostituzione di persona, detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, minaccia, ingiuria, diffamazione, stalking, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti,  istigazione e aiuto al suicidio.

Attraverso la rappresentazione di casi pratici (Role Play) i ragazzi si immedesimano in situazioni tipo che possono accadere anche a loro, o che magari hanno già vissuto, imparano a sviluppare empatia e a cercare soluzioni positive a situazioni complicate.

Ogni classe è diversa, ogni ragazzo è diverso, ma ogni volta io e la collega Pan usciamo dall’aula felici e gratificate dal confronto costruttivo con questi piccoli grandi uomini.

Il futuro è loro e a noi non resta che accompagnarli per un po’. 

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